Storia & Business 37/2024

JARDINE & MATHESON: ALLE ORIGINI DELLA HONG KONG CHE CONOSCIAMO

UNA STORIA DI IMPATTO E CONSEGUENZE

La storia di Jardine & Matheson si intreccia profondamente con quella di Hong Kong, un crocevia commerciale e politico che ha influenzato l’intero scacchiere mondiale.

L’omonima azienda, nata dall’audacia di due imprenditori scozzesi ed ancora oggi esistente, ha contribuito alla costruzione di una città che è oggi simbolo di modernità, diversificazione economica e finanza globale.

Tuttavia, l’impronta lasciata dai Jardine & Matheson nella nascita di Hong Kong non può essere raccontata senza menzionare le sue implicazioni etiche, le influenze politiche e l’impatto che ha avuto sulle comunità locali e internazionali.

Come molte grandi storie imprenditoriali, quella di Jardine & Matheson ha un’origine che mescola luce e ombra, successo e controversia.

Per imprenditori e manager contemporanei, questa narrazione offre spunti di riflessione: come possono le azioni del passato influenzare il presente e guidare decisioni per un futuro più etico e sostenibile?

LA NASCITA DI UN IMPERO: DALLA SCOZIA A HONG KONG

Nel 1832, due uomini d’affari scozzesi, William Jardine e James Matheson, fondarono Jardine, Matheson & Co.

I due intrapresero un’operazione commerciale che sarebbe cresciuta fino a diventare una delle più influenti nel commercio asiatico. Ma la loro ascesa al potere non fu priva di controversie. Infatti, uno degli elementi centrali del loro successo fu il commercio dell’oppio, un’attività che portò a enormi profitti ma anche a tensioni e guerre, in particolare la Prima Guerra dell’Oppio tra la Cina e l’Impero Britannico.

Le domande etiche che questo passato pone sono ancora rilevanti oggi: fino a che punto le aziende possono giustificare azioni moralmente discutibili in nome del profitto? E come si possono mitigare gli effetti negativi di scelte imprenditoriali controverse?

Nonostante il contesto problematico, Jardine & Matheson contribuirono significativamente alla trasformazione di Hong Kong in un porto franco internazionale, un centro di scambio vitale che rappresenta tuttora un punto nevralgico per il commercio globale.

TAPPE PRINCIPALI: DALLA PRIMA JOINT VENTURE AL CONGLOMERATO MODERNO

Il viaggio di Jardine & Matheson da una joint venture nel commercio dell’oppio alla fondazione di uno dei conglomerati più potenti del mondo è segnato da tappe storiche fondamentali.

Ogni fase di questa evoluzione testimonia la loro straordinaria capacità di adattarsi e prosperare in un mondo in continuo cambiamento:

– 1832: William Jardine e James Matheson fondano la Jardine, Matheson & Co. a Canton, in Cina. La loro attività principale è il commercio dell’oppio, del tè e della seta. La partnership commerciale tra i due si rivela immediatamente vincente.

 – 1841: A seguito della Prima Guerra dell’Oppio e della cessione di Hong Kong alla Gran Bretagna, Jardine & Matheson trasferiscono la loro sede nella neonata colonia. Questa mossa strategica consente all’azienda di sfruttare la posizione privilegiata di Hong Kong come porto franco.

– Fine 1800: Jardine & Matheson si diversificano, entrando in nuovi mercati come il trasporto marittimo, l’assicurazione e l’immobiliare. L’azienda si espande rapidamente in tutta l’Asia, stabilendo relazioni commerciali con Giappone, India e altre parti del mondo.

– 1930-1950: Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’azienda subisce gravi danni a causa dell’occupazione giapponese di Hong Kong. Tuttavia, con la fine della guerra, Jardine & Matheson riescono a ricostruire e modernizzare le loro operazioni, consolidando ulteriormente la loro posizione di potere.

– 1970-1990: La società continua a diversificare i suoi interessi, entrando nel settore della distribuzione, del retail e dei servizi finanziari. Viene creata Dairy Farm, una delle principali catene di supermercati in Asia, e l’azienda acquisisce il controllo di Hongkong Land, una delle più importanti compagnie immobiliari della città.

– 2000-Oggi: Jardine Matheson Holdings, ora un conglomerato internazionale, ha interessi in vari settori come l’immobiliare, il retail, la finanza e le telecomunicazioni. Con una presenza in tutto il mondo, rimane uno dei principali attori economici in Asia e oltre.

Questa straordinaria crescita è il risultato della capacità dell’azienda di adattarsi, evolversi e diversificarsi nel corso di quasi due secoli di storia.

L’INTERVENTO DEL GOVERNO INGLESE: L’INIZIO DELLA DOMINAZIONE BRITANNICA SU HONG KONG

Uno dei momenti più cruciali nella storia di Jardine & Matheson, così come per il futuro di Hong Kong, fu il coinvolgimento diretto del governo britannico nelle questioni commerciali e politiche legate al commercio dell’oppio.

Questo episodio segnò l’inizio della dominazione inglese su Hong Kong e la trasformazione della città in uno dei porti più strategici al mondo.

IL COMMERCIO E LA GUERRA DELL’OPPIO

All’inizio del XIX secolo, il commercio tra l’Impero Qing cinese e l’Occidente, in particolare la Gran Bretagna, era fortemente sbilanciato.

I cinesi vendevano grandi quantità di tè, seta e porcellana agli inglesi, ma acquistavano poche merci in cambio. Per colmare questo divario commerciale, le compagnie britanniche, tra cui Jardine & Matheson, iniziarono a commerciare oppio indiano con la Cina.

 

L’oppio, coltivato principalmente in India sotto il controllo della Compagnia delle Indie Orientali, veniva venduto illegalmente ai mercanti cinesi in cambio di argento, creando un flusso di denaro che favoriva enormemente gli interessi britannici.

Questo commercio era estremamente lucrativo, ma devastante per la popolazione cinese, poiché la diffusione dell’oppio causava dipendenza su larga scala, minando la stabilità sociale e economica del paese.

Nel 1839, l’imperatore cinese Daoguang, preoccupato per gli effetti devastanti dell’oppio sulla popolazione e sul tessuto economico, ordinò la confisca e la distruzione di oltre 20.000 casse di oppio immagazzinate nel porto di Canton.

Questo atto provocò l’ira delle compagnie commerciali britanniche, inclusa Jardine & Matheson, che non esitarono a richiedere l’intervento del governo britannico per proteggere i loro interessi commerciali.

LA PRIMA GUERRA DELL’OPPIO

In risposta, William Jardine si recò direttamente a Londra per fare pressione sul governo britannico affinché intervenisse militarmente.

Grazie alla sua influenza e alla sua capacità di persuadere i membri del Parlamento britannico, Jardine ottenne il sostegno necessario per avviare una campagna militare contro la Cina.

Questo portò allo scoppio della Prima Guerra dell’Oppio (1839-1842), una guerra che avrebbe cambiato radicalmente le relazioni tra l’Occidente e la Cina.

L’Impero Qing, mal equipaggiato per fronteggiare la potenza navale e militare britannica, subì pesanti sconfitte. Al termine del conflitto, il Trattato di Nanchino del 1842 fu firmato, sancendo la cessione di Hong Kong alla Gran Bretagna “a perpetuità”.

Fu questo trattato che segnò l’inizio della dominazione britannica su Hong Kong, che rimase una colonia britannica fino al 1997, quando fu restituita alla Cina.

 UNA VISIONE A LUNGO TERMINE E LA DIVERSIFICAZIONE

Nonostante le controversie iniziali, Jardine & Matheson dimostrarono una straordinaria capacità di adattamento e lungimiranza.

Da semplice impresa commerciale, l’azienda si trasformò in un conglomerato diversificato, con interessi che spaziano dall’immobiliare alla distribuzione, dai servizi finanziari alle telecomunicazioni.

Oggi, Jardine Matheson è una delle principali holding in Asia, con una rete di società che opera in tutto il mondo.

Lezione per gli imprenditori di oggi: la diversificazione e la visione a lungo termine sono fondamentali per la sostenibilità aziendale. Jardine & Matheson non si sono fermati alla fase iniziale della loro crescita, ma hanno saputo evolvere e rispondere ai cambiamenti economici globali, costruendo una struttura solida e resiliente.

LEZIONI PER GLI IMPRENDITORI E MANAGER DI OGGI

Cosa può imparare un imprenditore o un manager contemporaneo dalla storia di Jardine & Matheson? Innanzitutto, è evidente che l’etica non può essere separata dal successo imprenditoriale. Ogni decisione aziendale, anche quelle che sembrano generare solo benefici economici nel breve termine, ha un impatto sulla comunità, sulla politica e sulla sostenibilità futura dell’azienda stessa.

Lezioni chiave:

– L’etica è centrale: Jardine & Matheson dimostrano che le scelte fatte nel passato possono avere conseguenze molto più ampie di quanto inizialmente previsto. Un’impresa che ignora gli aspetti etici rischia di compromettere la propria reputazione e legittimità a lungo termine.

– L’impatto sulla comunità conta: non si può costruire un’impresa di successo senza tenere conto delle persone e delle risorse coinvolte. Il rispetto e il supporto della comunità possono garantire prosperità durevole.

– Protezione politica e influenza: benché possano sembrare vantaggi strategici, affidarsi eccessivamente a supporti politici può essere un’arma a doppio taglio.

– Diversificazione e visione a lungo termine: Jardine & Matheson dimostrano che per sopravvivere e prosperare è necessario essere lungimiranti e pronti a diversificare.

CONSIDERAZIONI FINALI: TRA LUCI E OMBRE

Jardine & Matheson rappresentano un esempio affascinante di come il successo economico e politico possa essere raggiunto, ma spesso a un prezzo morale e sociale significativo.

La Hong Kong che conosciamo oggi non sarebbe la stessa senza la loro influenza, ma il percorso che ha portato a questa trasformazione è stato tutt’altro che lineare.

Per imprenditori e manager moderni, la storia di Jardine & Matheson offre una lezione cruciale: l’integrazione dell’etica negli affari non è solo una scelta responsabile, ma una necessità per costruire un futuro sostenibile.